Oggi voglio iniziare a raccontarvi come ho scoperto il K9 Cross Training (e come non sono più riuscita a farne a meno!).
Per anni sono stata nel mondo dei cavalli sportivi. Questi sono trattati come dei veri e propri sportivi, hanno una equipe composta da diversi professionisti che si occupa di loro; in diverse occasioni il mio ruolo è stato quello di occuparmi (sia con il mio cavallo che con altri cavalli di cui mi prendevo cura) della loro ginnastica quotidiana per mantenerli in condizione, elastici e disponibili per l’impegno agonistico.
Quando mi sono approcciata al mondo della cinofilia sportiva ho cercato di ricreare attorno al mio cane quel team. Questa concezione in cinofilia è ancora molto nebulosa. Per quanto riguarda la loro salute mi appoggio ovviamente alla mia veterinaria, ma quando ho cercato come occuparmi della “ginnastica quotidiana” ho trovato poche informazioni (anche perché cercavo come occuparsi della ginnastica quotidiana di un cane da caccia).
Dopo qualche ricerca approfondita ho scovato il K9 Cross Training. Ho partecipato a qualche stage con diversi istruttori e ho subito capito che era esattamente quello che cercavo, quello che volevo diventare nell’equipe di professionisti che sta dietro ai cani sportivi. Quella che si occupa del lavoro di ginnastica quotidiana per i cani sportivi.
Mentre facevo il corso con Hope ho scoperto che in realtà pensare il K9 Cross Training come preparazione atletica del cane è riduttivo. Infatti ho scoperto che può essere adatto per i cani di famiglia, che non hanno particolari velleità agonistiche, ma che sono comunque sottoposti a sforzi fisici tali che potrebbero mettere a repentaglio la loro salute.
Così Pippi, la mia adorata cagnolina anziana, è diventata la mia prima cavia extra corso. Lei aveva circa 15 anni, ma non lo sapeva, e, proprio come il calabrone (la cui struttura alare non è adatta per il volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso) lei viveva la sua vita, e l’ha vissuta fino all’ultimo giorno, a pieno ritmo come se di anni ne avesse solo 5. Per lei ho pensato a un piano di lavoro molto leggero, ma allo stesso tempo dinamico, che tenesse conto delle necessità di un cane anziano. Erano molti gli esercizi che la impegnavano a livello di ragionamento, qualche percorso con dei cavalletti molto bassi (per mantenerla attiva senza stancarla) e qualche esercizio di isometria (il mantenimento di una posizione statica). Dopo un paio di allenamenti, quando vedeva che preparavo i set up non stava più nella pelle e aveva una pazza voglia di lavorare!
Intanto il lavoro di Hope proseguiva, sia dentro che fuori dalla palestra. Lei ha raggiunto lo status di “atleta agonista” e per lei mi sono messa all’opera per studiare un percorso specifico per il cane atleta. Quindi anche gli esercizi in palestra sono diventati più complessi. Ho studiato alcuni movimenti specifici degli allenamenti e li ho scomposti e lavorati in palestra. Una faticaccia, ma i risultati che sto ottenendo (sia in palestra che in campo) mi spingono a continuare!
Poi è arrivata Desy… ma questa è un’altra storia, che vi racconterò nella prossima puntata!
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